• facciamo il punto sulla Fortuna

  lin­guag­gio e sim­bo­lismo

È do­ve­ro­so pre­met­te­re, o ram­men­ta­re, che il ter­mi­ne “for­tu­na” era usa­to dai ns. an­te­na­ti la­ti­ni con un si­gni­fi­ca­to as­sai più con­so­no di quel­lo odier­no: esso ab­brac­cia­va il con­cet­to di "sor­te", che per de­fi­ni­zio­ne può sem­pre es­se­re 'bu­o­na' o 'cat­ti­va' e dun­que nel suo sen­so più am­pio e com­ple­to, ri­con­du­cen­dola al con­cet­to om­nicomprensivo di “Ruo­ta del­la Vita”.
Il no­stro ego­cen­tri­smo cul­tu­ra­le lo ha suc­ces­si­va­mente po­la­riz­za­to a rap­pre­sen­ta­re, sen­za trop­pa fa­ti­ca, l'esi­gen­za che tut­to vada bene, anzi di più, con­trap­po­nen­dogli di poi tut­to il di­sap­pun­to con­te­ni­bi­le nel ter­mi­ne op­po­sto: la sf..ortuna!
A di­fe­sa dall'ine­vi­ta­bi­le se­rie di de­lu­sio­ni che ciò im­pli­ca­va, si è con­fi­gu­ra­to il logo del­la "Dea ben­da­ta" che, se pure non cam­bia le cose, con­sen­te lo sfo­go più im­me­dia­to e di­scol­pante nei con­fron­ti di se stes­si, alla vol­ta dell'ine­lut­ta­bi­le.
Cer­to è che que­sto sim­bo­lo fa la for­tu­na di chi il gio­co lo ven­de, ali­men­tan­do l'idea che, in quan­to cie­ca come un tal­pa, pri­ma o poi la Dea si vol­gerà a te.

  ve­ri­tà o leg­gen­da ?

Ma è dav­ve­ro ben­da­ta la For­tu­na?
o non è piut­to­sto un'onda di vita che ub­bi­di­sce a dei rit­mi ben pre­ci­si, men­tre i ben­da­ti sia­mo noi che non ne com­pren­dia­mo la na­tu­ra, po­nen­doci nell'in­ca­pa­ci­tà di te­ne­re con­to di tali ca­den­ze? so­prat­tut­to nel caso del Gio­ca­to­re, l'aspet­ta­ti­va pri­ma e poi l'ac­ca­ni­men­to, de­ri­van­te dal­le fru­stra­zio­ni di spe­ran­ze de­lu­se, sono tra le ben­de più pros­si­me e fa­ci­li da ri­co­no­sce­re, non per que­sto meno spes­se e dan­no­se.
Bene, sono qua a so­ste­ne­re che è più fa­ci­le re­go­lar­si sul­la [s]For­tu­na che non az­zec­ca­re un pie­no alla Ro­u­let­te! Il mo­ti­vo è sem­pli­ce: le re­go­le di al­ter­nan­za del­la F., lun­gi dal con­di­vi­de­re la "ca­sua­li­tà" (par­le­re­mo an­che di que­sto) con cui una bo­u­le sce­glie la cel­la in cui po­sar­si - sia una di 37 o al­tro - sono le­ga­te ed in­ter­di­pen­den­ti dal­le pul­sa­zio­ni dell'ener­gia vi­ta­le che scor­re in ogni in­di­vi­duo, come del­le sta­gio­ni che si av­vi­cen­dano, del­le cose che ma­tu­ra­no e de­gli even­ti che le ac­com­pa­gna­no.
Pri­ma di tut­to, se ci si dà la pena di ana­liz­za­re ogni sfu­ma­tu­ra di un av­ve­ni­men­to ed in­sie­me quel­le di cer­ta no­stra comdotta, non è dif­fi­ci­le ac­cer­ta­re che lo ab­bia­mo in­flu­en­za­to in più am­pia mi­su­ra di quan­to ap­pa­ia in su­per­fi­cie e che mol­te del­le va­ria­bi­li ce le por­tiamo die­tro(­/den­tro) noi: ciò non cam­bia ne­ces­sa­ria­mente l'even­to ester­no in sé, ma in­flu­en­za, se non ne de­ter­mi­na, l'in­te­ra­zio­ne con il no­stro caso per­so­na­le. Come mi­ni­mo, se pure non in­flu­en­ziamo dove la pal­li­na an­drà a fi­ni­re, tut­ta­via sia­mo noi a de­ci­de­re se e quan­to gio­ca­re; ma non è tut­to qua: tem­pi, re­a­zio­ni, con­cen­tra­zio­ne con­di­zio­na­no in modo de­ci­si­vo l'an­da­men­to di qua­lun­que par­ti­ta. Que­st'enun­cia­to po­treb­be apri­re un lun­go di­bat­ti­to, sen­za che si giun­ga ad una con­clu­sio­ne fattiva, ope­ran­te ed ope­ra­bi­le.

  le Re­go­le

Per­ciò ver­rò al pun­to, che è: ma que­ste Re­go­le? come fac­cia­mo a sco­prir­le?
e qua c'è la bu­o­na no­ti­zia: AstroTime. Cosa sia AstroTime è do­cu­men­ta­to a suf­fi­cien­za pres­so il sito astrotime.org ; mi li­mi­terò in que­sta sede a fo­ca­liz­zarne gli aspet­ti che ci in­te­res­sa­no in qua­li­tà di gio­ca­to­ri. In bre­ve:

essere informati a livello personale e dettagliato
dei giorni, le ore ed i minuti favorevoli,
adatti o contrari alle nostre sedute.

Te­ner­ne con­to per tem­po si­gni­fi­ca ade­gua­re il no­stro pro­gram­ma non­ché la con­dot­ta di gio­co così da trar­re il mas­si­mo van­tag­gio dal­le “con­di­zio­ni del [no­stro] tem­po”, co­min­cian­do con l'ag­gi­ra­re ogni fase che si an­nun­ci bur­ra­sco­sa, in­ve­ce di an­darle in­con­tro alla cie­ca.
Sap­pia­mo per espe­rien­za che, una vol­ta sul cam­po, è viep­più dif­fi­ci­le ti­rar­si in­die­tro fino a che vi sia­no ri­sor­se su cui con­ta­re (leg­gi fi­ches). Ciò è do­vu­to in bu­o­na par­te alla man­can­za di mar­gi­ni di ri­fe­ri­men­to, che anzi fà sì che si guar­di ad ogni pros­si­ma mos­sa come a quel­la po­ten­zial­men­te vin­cen­te; ma è pro­prio così che spes­so si va a fon­do!
Con AstroTime si può con­ta­re su un va­li­do con­si­glie­re, un sup­por­to sem­pre ag­gior­na­to ed a por­ta­ta di mano quan­do ser­ve, pron­to a sug­ge­rirci se il mo­men­to è adat­to a pro­ce­de­re op­pu­re vi è buon mo­ti­vo per… rin­via­re la se­du­ta.
Vi sem­bra poco?
ose­rei dire che è il solo modo per far sì che la For­tu­na, se dav­ve­ro non è ben­da­ta, ci guar­di un po' più di “buon oc­chio”. Pro­va­re per cre­de­re, ma deb­bo ag­giun­ge­re non sen­za la do­vu­ta pa­zien­za, cu­rio­si­tà e per­spi­ca­cia e non ul­ti­ma, one­stà con se stes­si.

  l'Al­le­a­to

Ad es­se­re schiet­ti, l'espe­rien­za in­se­gna che vi sono pe­rio­di e mo­men­ti ben pre­ci­si per cia­scu­no, al di fu­o­ri dei qua­li è il vu­o­to quan­to­me­no in ter­mi­ni di az­zar­do ed è vano, se non in­sen­sa­to, volerli for­za­re. La sola cosa che ri­ma­ne, a ca­rat­te­riz­za­re tale va­cu­i­tà è per l'ap­pun­to la tas­sa del­lo zero… (che a mio av­vi­so è di 1­/36, non 1­/37 come si usa dire). So bene che que­sto non pia­cerà a cer­ti in­na­mo­ra­ti del tap­pe­to ver­de, ma è sem­pre me­glio re­go­lar­si in an­ti­ci­po che con­ti­nua­re ad il­lu­der­si, a spe­se dei no­stri ave­ri. Un bel viag­gio, o an­che solo una cas­sa di vini pre­gia­ti val sem­pre me­glio di una per­di­ta inu­ti­le, non tro­va­te?
Se poi e co­mun­que non si in­ten­de ri­nun­cia­re a quell'emo­zio­ne, tan­to vale es­se­re pre­pa­ra­ti al do­ver­si mi­su­ra­re in un gio­co ca­u­to, per­mis­si­vo ma non av­ven­ta­to.
D'al­tro can­to la For­tu­na, qua­le che sia, non la si può im­bri­glia­re e trat­te­ne­re, così come mol­ti di noi vor­reb­be­ro; e nep­pu­re ama es­se­re rin­cor­sa. Come tut­ti i mo­men­ti bel­li può aver la du­ra­ta di un at­ti­mo, ed è solo al­lo­ra che la si può af­fer­ra­re “al volo”! Va da sé che oc­cor­re co­no­sce­re con il giu­sto an­ti­ci­po quan­do ver­rà a schie­rar­si al no­stro fian­co; po­i­ché al­lo­ra sof­fierà quell'ali­to di ven­to atto a gon­fia­re la no­stra vela. An­co­ra un aiu­to pre­zio­so che AstroTime ci of­fre ed an­cor più, se lo sco­po è rag­giun­to con l'ele­gan­za di chi si sa fer­ma­re, una splen­di­da, sen­ti­ta vit­to­ria.

Na­tu­ral­men­te non vi sono si­tua­zio­ni co­di­fi­ca­te in tal sen­so e stan­dar­diz­zate; nien­te e nes­su­no può ga­ran­ti­re che avre­mo suc­ces­so o che avre­mo in­ter­pre­ta­to quell'at­ti­mo in modo im­pec­ca­bi­le; nep­pu­re un al­le­a­to come AstroTime.
Però po­tre­mo con­ta­re su una luce ac­ce­sa - in luo­go del buio più in­gan­ne­vo­le - e di in­di­ca­zio­ni af­fi­da­bi­li sul­le di­na­mi­che del mo­men­to; un po' come il rap­por­to tra quel che se­gna un ba­ro­me­tro e ciò che suc­ce­de fu­o­ri dal­la fi­ne­stra: pri­ma o poi i con­ti tor­na­no.
Vi sono gli estre­mi per di­mo­stra­re che una se­du­ta con astri av­ver­si non po­trà non tra­dur­si in una di­sfat­ta, lad­do­ve gio­ca­re sot­to in­flus­si fa­vo­re­vo­li po­trà an­che non ve­der­ci usci­re di sala con le ta­sche pie­ne - ma­ga­ri fa­vo­ri­vano al­tri set­to­ri più che non il gio­co in sé e non ce ne sia­mo ac­cor­ti - ma ra­ra­men­te ci farà sof­fri­re; do­vreb­be es­ser pa­le­se che mi ado­pe­ro per dir le cose come stan­no, piut­to­sto che sven­to­lare mi­ra­co­li.


A vo­ler es­se­re pun­ti­glio­si, an­che nel cor­so di una gior­na­ta pro­pi­zia si può pre­sen­ta­re un Tran­si­to (pla­ne­ta­rio) ne­ga­ti­vo; ma­ga­ri du­re­rà solo qual­che de­ci­na di mi­nu­ti, ma ave­te mai po­tu­to con­ta­re su qual­cu­no che alla tal ora vi sus­surri all'orec­chio di alzarvi ed usci­re a pren­de­re una boc­ca­ta d'aria? È sot­to gli oc­chi di tut­ti quan­to si può riu­sci­re a la­sciar sul ban­co in un quar­to d'ora sba­glia­to!

Poi, die­tro l'an­go­lo, può es­se­re in ag­gua­to la Sfor­tu­na, quel­la nera, con la qua­le fare i con­ti; sap­pia­mo tut­ti che è as­so­lu­ta­men­te da scan­sa­re. Il mag­gior pro­ble­ma è come?! beh, ades­so ab­bia­mo le ri­sor­se, pron­te all'uso; il modo e le re­go­le sono le stes­se, il re­sto dob­bia­mo met­ter­ce­lo noi; ma non pos­sia­mo più dire che non c'era nien­te da fare.

  la Co­no­scen­za

Quel­lo che sto pre­sen­tan­do a gran­di bal­zi non è un si­ste­ma di gio­co più o meno az­zar­da­to o con­fa­cen­te, im­prov­vi­sa­to o in fase di test; AstroTime con­den­sa co­no­scen­ze mil­le­narie, spe­ri­men­ta­te e spe­ri­men­ta­bi­li, in ogni caso leg­gi im­mu­ta­bi­li che go­ver­na­no la sto­ria, i pe­rio­di e gli even­ti.
È la pri­ma vol­ta nel­la no­stra ci­vil­tà e cul­tu­ra che un tale so­fi­sti­ca­to stru­men­to vie­ne ap­pron­ta­to su mi­su­ra, per es­ser mes­so a di­spo­si­zio­ne di ogni sin­go­la per­so­na. Tan­to da po­ter­se­lo por­ta­re in ta­sca per con­sul­tarlo in qua­lun­que mo­men­to, luo­go ed oc­ca­sio­ne su di un co­mu­ne cel­lu­la­re, con la sem­pli­ci­tà con cui si guar­da che ore sono; per­ché in pra­ti­ca di que­sto si trat­ta, per quan­to vari sia­no gli in­te­res­si e le im­pli­ca­zio­ni.
Le sue mo­da­li­tà ver­ran­no pre­se in esa­me con mag­gio­re o mi­nor im­pe­gno e pro­fon­di­tà, po­i­ché le in­for­ma­zio­ni - che ov­via­men­te non ri­guar­da­no solo il gio­co - non man­ca­no; ma nell'im­me­dia­to l'in­di­ca­zio­ne è ra­pi­da ed ine­qui­vo­ca­bi­le:
se­ma­fo­ro ros­so, ver­de, blu (di fat­to blu è il com­ple­men­ta­re del gial­lo-aran­cio, po­i­ché il gial­lo po­treb­be non ri­sul­ta­re leg­gi­bi­le).

Sono poco pro­pen­so all'uso dei ter­mi­ni F. e Sf. sul ter­re­no astro­lo­gi­co ed evo­lu­ti­vo, che pra­ti­co da de­cen­ni; ma qui mi ri­vol­go a Gio­ca­to­ri, del­la cui schie­ra fac­cio par­te e per i qua­li essi as­som­mano una spe­ci­fi­ca, giu­sti­fi­ca­ta va­len­za.
Pos­so far no­ta­re tut­ta­via, in ac­cor­do alle pre­mes­se, che For­tu­na e Sfor­tu­na mag­gior­men­te si ad­di­co­no al mon­do dei di­let­tan­ti, ove per il pro­fes­sio­ni­sta si tra­du­co­no mas­si­ma­men­te in com­pe­ten­za e pre­sen­za a se stes­si, pur con­di­te dall'ine­vi­ta­bi­le mar­gi­ne d'in­cer­to e dall'uma­na fra­gi­li­tà.

Chi ama uscir di casa quan­do fa brut­to tem­po e ri­fiu­ta di pren­der­ne at­to, o di por­tar­si l'om­brel­lo, non po­trà evi­ta­re di ba­gnar­si e pren­der fred­do, an­che se gli re­sta la li­ber­tà di ri­te­ner­si sfor­tu­na­to; ma sap­pia che da oggi, gra­zie ad AstroTime po­trà sce­glie­re di "u­sci­re" an­che sol­tan­to quan­do il sole splen­de.
Ha fi­nal­men­te la "chan­ce" del­la più li­be­ra e co­scien­te del­le scel­te e, per­ché no? la pos­si­bi­li­tà di sco­pri­re che la Ro­u­let­te, tra le mas­si­me espres­sio­ni dell'Astrat­to alla no­stra por­ta­ta, può rap­pre­sen­ta­re a sua vol­ta una "scu­o­la di vita".


p.s. - Ten­go a chia­ri­re fin d'ora che tut­to quan­to ho in­tro­dot­to fin qua non si ap­pli­ca alle gio­ca­te pres­so i Ca­sinò on-line. Non mi sen­to di ar­go­men­ta­re di For­tu­na o Sfor­tu­na, né pen­so vi sia­no in­flus­si che con­ta­no di fron­te ad un gio­co pro­gram­ma­to uni­la­te­ralmente; allo sta­to at­tua­le lo vedo solo come uno dei mas­si­mi esem­pi dell'uma­na in­ge­nu­i­tà. Fer­mo re­stan­do che ognu­no è pa­dro­ne di af­fi­da­re i pro­pri ri­spar­mi a chi vu­o­le, non vor­rei mai sen­tir dire che AstroTime non ha fun­zio­na­to a tale pro­po­si­to ... .
Per chi fos­se in­te­res­sa­to, un ap­po­si­to ar­ti­co­lo trat­ta al­cu­ni aspet­ti di que­sto tema.
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