Ipse dixit
«Non potrete battere la Roulette, a meno che non rubiate i soldi dal tavolo» Albert Einstein
A quanto pare anche lo stesso Einstein si è calato nella sfida matematica rappresentata dalla roulette, tentando ogni strada possibile per battere il banco. Quella citata fu la conclusione della sua ricerca.
- quel che non è
mai stato scritto
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Credere o Non credere non è più il problema quando si può Verificare
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il lato esoterico
L'intrecciarsi di due archi-segmenti uno a seguito dell'altro dà luogo ad una progressione temporale, anche se infinitesima, che li pone in uno spazio tridimensionale anziché su un unico piano, come noi possiamo vederlo. Il cilindro è soltando spazio, ma dobbiamo tener conto anche del tempo. Immaginiamo che le rotazioni si susseguano - come tutto nell'Universo - procedendo lungo un asse vettore ( o tracciando un asse il loro stesso incedere - in una continua espansione; anche il nostro sistema solare funziona così, benché i nostri cinque sensi non lo percepiscano. Più che un aquilone, quello che si viene a configurare per ogni paio di permanenze associabili secondo il nostro assunto è un solido 3D, per la precisione un tetraedro: si tratta della struttura più essenziale e perfetta, se così si può dire, che esista nella materia. Quattro vertici, ciacuno all'apice di un triangolo e quattro triangoli che delimitano un solido.
| Visto dalla verticale potrebbe apparire come il primo in figura, ma se facciamo ruotare il solido su un lato (o il punto di vista) esso potrà essere visto come negli esempi sottostanti, ove l'apparente incrocio di due lati- visivamente sovrapposti - dà luogo ad una figura come quelle che ricerchiamo.
| | Tale figura, secondo l'ordine numerico o meglio la direzione, orientata alla minore distanza di spostamento, potrà poi presentare un incrocio di tipo introvertito o estrovertito, come i due esempi sottostanti dovrebbero documentare, dando adito ad un diverso tipo di intercettazione dei numeri a seguire. |
Da qualunque lato la si osservi, la figura generata avrà un suo baricentro, un centro gravitazionale il quale, per sua essenza latente, eserciterà la stessa sorta di “attrazione” sia pure numerica, che dà luogo in natura al principio della coesione, la quale è indiscutibilmente basata su componenti armoniche. La prima ricorrenza numerica che si ponga all'interno di un'area predefinita, per come la si può apprezzare sul piano naturale della nostra ruota, ne verrà come risucchiata, coinvolta, attivata trovandosi a partecipare [o generata da] ad un equilibrio che tenderà a produrre una successiva manifestazione, attinente in quanto complementare a tale assetto. Il valore numerico, definito da un movimento di qualunque natura, per come atterra sul nostro tappeto è una realtà più sottile di qualsiasi particella e forse è lecito supporre che ubbidisca con estrema facilità a detta “tensione”, ove non sussistano argomenti di spinta indipendenti; altro che caso e calcolo combinatorio! e se qualche matematico inorridirà, pazienza. Questa primitiva interpretazione sarà più o meno opinabile o soggetta a rettifiche, ma ad essa rispondono risultati sperimentabili da chiunque - ne fornirò i mezzi -, che non rientrano nei parametri usuali ed in alcuna teoria matematica esistente; nulla prevede a tutt'oggi tale genere di collegamento o… per così dire, avremmo già “sbancato” da un pezzo e a quanto ne so la nostra matematica non è in grado di spiegarlo.
Comunque sia, credo vada tenuto ben presente che ogni permanenza all'interno del cilindro non è che un'istantanea piatta di una realtà fenomenologica che investe un'ulteriore dimensione, in questo caso temporale.
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Possiamo concepire i balzi della pallina come fotogrammi di un lungometraggio che nascondono, anziché rivelare, i passaggi del divenire. Il risultato di queste premesse è perfettamente condensato nell'immagine del DNA, che vede lo svilupparsi in verticale ed in rotazione di relazioni tra coppie di punti idealmente disposti sulla superficie dello stesso cilindro, su due binari ben precisi, di un opposto orientamento che si potrebbe già definire Yôn[g]/Yin in omaggio all'ormai universalmente acquisito simbolo del Tao, che merita a sua volta di essere riproposto, come per una rinnovata attinenza, in chiave “da Tavolo”:Al di là delle notazioni riferite a specifici composti, interessa notare nella prima figura il variare delle direzioni e modalità di aggancio dei due estremi, oltre beninteso al fatto che ogni segmento ruota di un proprio angolo rispetto agli altri; più che nel disegno (reperito in rete), tale effetto prospettico è evidente nelle tavole di un modello in 3D (364k), che per certi versi pare fatto apposta ed allego per non lasciare dubbi. Vi è anche un'immagine di DNA di Benzopyrene (210k), che potrebbe a sua volta rappresentare, oltre ai legamenti di base, tutta la congerie di formazioni collaterali più o meno finite, che accompagnano i numeri protagonisti; giusto per rafforzare l'idea.
Se gli agglomerati armonici che qua introduco si spingano fino al manifestarsi di un tale grado di concatenazione sarà motivo di ulteriore ricerca; la porta è stata aperta ed il merito è tutto della Signora e della sfida che rappresenta, costituendosi come il miglior banco di prova per qualsiasi tipo di indagine, scientificamente parlando. Carpire i suoi segreti è un gioco sottile ma, come ho accennato fin dall'inizio, può essere questo il vero gioco.
Non sarà Inutile, con l'occasione, richiamare all'evidenza che tutto ciò non può aver niente a che vedere con la generazione di numeri random, qualunque sia la tecnologia posta in campo.
Nella realtà i salti numerici definiscono Spazio e Tempo e viceversa, dando luogo a quelle che chiamiamo appunto “permanenze”; ed ecco un etimo su cui meditare.
Se tanto ci proponiamo di indagare, credo che dovremmo abituarci ad osservare le sequenze numeriche in quest'ottica.
Vorreste vederne un altro? più shockante? Hamburg 2003, Tavolo 1, colpo 54272º
54272 31 : 26 [ ] ^-16
54273 36: 13 [ ] ^-13
54274 27: 11 [ ] ^-2
54275 24 : 20 [ ] ^9
54276 21: 5 [ ] ^-15
54277 20 : 24 [ ] ^-18
54278 3: 35 [ ] ^11
54279 31 : 26 [ ] ^-9
54280 30: 15 [ ] ^-11
| 13 26 20 11 +15 | (1) [ 12 25 ] +37 5¢
12€ 54281 11 : 14 [ 12 25 37 1 ] ^-1
44€ 54282 13 : 12 [ 12 25 37 1 ] ^-2
54283 14: 25 [ 12 25 37 1 ] ^13
54284 0 : 37 [ 12 25 37 1 ] ^12
54285 1: 23 [ ] ^-14
54286 29 : 30 [ ] ^7
54287 14: 25 [ ] ^-5
54288 23: 17 [ ] ^-8
54289 0 : 37 [ ] ^-17
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E dopo i tre ancora il 25 e dopo un colpo il 37. Forse è stata la distanza 5 del 5º numero di configurazione - che per di più è di 5 unità inferiore all'ultimo della serie, in ragione di 3×5 / 4×5 - a rendere questa figura così magica? o il fatto che i tre numeri 12, 25, 37 definiscono un Trigono (così si chiama in astrologia) quasi perfetto, all'interno della asimmetria di 37 settori? Si tratta di numeri, sono geometria cioè ritmo; non è simbolismo gratuito!
Chi non fosse del tutto convinto che si tratti solo di normali casi, potrà sperimentare le permanenze in suo possesso con il programma HARMONY, allestito appositamente per facilitare l'esame analitico e grafico di ogni fase e dettaglio delle partite.
La ricerca condotta fin qui ha aperto un ventaglio di parametri che ne polarizzano o ne amplificano l'applicazione interagendo in svariati modi.
Per citare i più evidenti, a partire dalla scelta dei numeri indiziati:
- primo: quello ottenuto dall'incrocio della diagonale con la potenziale linea di base (se si trattasse di una retta)
- secondo: quelllo all'estremo opposto, l'altro incontro della diagonale con il cerchio
- terzo: la loro somma
- quarto: l'estremo dell'asse (la prima diagonale) non ancora uscito.
Si può scegliere di giocare il primo, i primi due o questi con la loro somma, indicando primo ed ultimo della serie, o anche uno solo dei quattro o gli ultimi due.
I due numeri armonici possono essere invertiti in caso di particolare debilità del primo.
Possono essere giocati per 1-4 (o naturalmente più) colpi.
Può essere variata l'estensione minima e massima della figura di base, cioè l'arco coperto sul cilindro.
Le figure, formate da due corde di opposta direzione, si possono presentare sia in forma estrovertita, cioè in una sequenza definita a partire dall'interno, che quindi termina all'esterno, o introvertita nel caso opposto. Le si può giocare separatamente oppure insieme ma distinte (in modo da osservarne le tracce grafiche indipendenti) o sommate in una unica curva. I primi test mostravano un'evidente priorità da parte di quelle definite a partire dall'esterno, il che riveste un senso preciso, dal momento che i tracciati successivi assumono carattere di continuità nel congiungersi all'estremità della 1ª diagonale; nellla fig. 1 ad es. lo vediamo nei 27-13-36 e 4-19-36. Questo parrebbe confortare la formulazione d'insieme; ma eccone finalmente la prova tangibile: spinto dalle miei stessi enunciati, mi sono risolto a riunire cinque annate di permanenze (pubblicate a cura del Casinò per lo stesso Tavolo) in un'unica sequenza ed a giocarle “fino in fondo”; ho dovuto prendere il coraggio a due mani, ma era tempo.
La figura seguente riproduce i risultati di un stesso metodo, applicato prima sulle figure introverse (traccia rossa), poi su quelle estroverse (traccia viola). Mi sembra che parli da sola, in tutti i sensi!
L'aspetto più singolare di questo risultato, forse, non è tanto il fatto che una delle due vinca per cinque anni di seguito, ma che l'altra metodologia perda in un modo quasi speculare! a prima vista ciò può sembrare normale, soprattutto a chi è abituato ad applicare sistemi; ma bisogna distinguere l'aver giocato alternativamente una serie di chances e la sua inversa - che darebbero per forza questo tipo di risultato - dal confronto di due tipi di formazione, nessuno dei quali è il contrario dell'altro, né vince quando l'altro perde e viceversa. La loro giocata è indipendente e potrebbe anche essere simultanea senza che le combinazioni si sovrappongano! ecco allora l'Intelligenza (leggi: tendenza), che appare da dietro le quinte.
Se si verifica una disparità simmetrica di tale evidenza tra le due risultanze, ciò prova che esiste una sorta di interdipendenza tra i due componenti della previsione, proprio perché opposta in quanto l'uno preclude e per di più sostituisce l'altro; se così non fosse, le due curve a lungo andare sarebbero finite entrambe sulla stessa linea dell'orizzonte. Perciò la nostra ipotesi è doppiamente provata. La questione di vincere o perdere è un problema tipicamente umano, la cui definizione è peraltro affatto relativa: quando il giocatore vince il banco perde e viceversa… nel mondo dei numeri una deviazione dalla media [nel ns. caso stabilita dall'imposta del banco, e purché abbastanza costante] rappresenta sempre una plusvalenza, negativa o positiva che sia. Dovrebbe esser chiaro che giocando a “massa pari” come si usa dire, nel tempo perdere è altrettanto difficile quanto vincere.
Risultati come quelli esposti, contrapposti e coesistenti nella stessa formulazione sono perciò da considerarsi indici di un rapporto a doppia mandata tra le parti, vero e proprio comportamento, originato da qualsivoglia rispondenza ad un medesimo principio, che nel nostro caso richiede di essere approfondita.
Non sempre le curve sono così contrapposte - dato per lo più entrambe tendono a vincere - nondimeno si notano a più riprese delle discordanze anche parziali nel tempo, che lascerebbero intravvedere una qualche sinergia positiva o negativa anche in mancanza di un tracciato del tutto inequivocabile (e riproducibile) come quello soprastante. Una certa sinergia è naturale per qualsiasi numero, visto che se esce l'uno non esce l'altro, ma qui assistiamo a qualcosa che non si verifica con qualsiasi altro numero. Il grafico seguente mostra almeno tre momenti abbastanza sorprendenti di tale manifestazione (annate 2002, 2003, 2005; potete ingrandirlo). Va tenuto in chiaro che ciascuna curva rappresenta solo le proprie vincite e perdite, del tutto indipendenti da quelle attigue: di fatto si possono giocare simultaneamente senza sovrapposizione di puntata; debbo dirlo perché certi tratti fanno sembrare il contrario! che dire allora di due numeri qualsiasi, che per mesi e mesi perdono e vincono in perfetta simmetria, neanche avessero sottoscritto un contratto? o non riportano piuttosto alla mente tutte quelle coppie (parlo di umani) che per mesi vanno d'amore e d'accordo e poi per altri “acqua e olio”? solamente un legame intrinseco ai due argomenti ne può fornire giustificazione, se non spiegazione.
A maggiore riprova, stante la disponibilità, ho riunito anche le permanenze del Tavolo 2; ed eccone l'esito:
Pur distinguendosi nettamente per la rispondenza, la curva inferiore non è a sua volta sempre destinata a perdere, ma anzi sembra mantenere un certo vantaggio sulla tassa del banco; del resto la magica figura precedente appartiene a questa categoria.
L'analogia comunque appare confermata anche in altre che ho esaminato; chiunque può testare le sequenze in suo possesso, purché affidabili; le vincite non saranno elevate, ma non mi stancherò di ripetere che tutto il gioco è tenuto a massa costante e che la linea tratteggiata sotto l'orizzonte di base indica il costo del 37°, calcolato sul numero di unità movimentate: nel cercare di validare un principio di priorità nelle estrazioni è rispetto a questo che l'efficienza andrebbe considerata. A dispetto della sporadicità delle puntate, il rendimento ottenuto si è collocato in vari casi tra il 20% ed il 30%.
Al momento di applicare una strategia basata su una montante prestabilita, diciamo per controbattere il vantaggio del Banco, basterà tener conto del fatto che la massima esposizione, o meglio serie di colpi perdenti consecutivi, non ha superato nel quadro di 5 anni il numero di 178 pezzi nella curva calante, e di 101 in quella ascendente (la cadenza di quest'ultima: 52 84 60 1 8 3 48 4 3 32 18 29 61 34 21 37 14 66 24 3 11 35 10 5 65 30 5 4 52 8 37 19 24 1 0 17 10 5 2 18 32 61 14 40 17 38 7 26 17 3 2 41 18 100 16 16 0 88 0 57 34 26 0 5 26 1 26 45 22 48 17 68 7 40 41 17 101). È solo un esempio, in quanto risultati di gran lunga migliori si sono già raggiunti.
Altri dispositivi selezionano ogni previsione in quanto alla precisione nel cadere quanto più al centro della cella; ed è solo l'inizio.
È molto interessante notare che i suddetti valori si sono ottenuti applicando una tolleranza di tiro dell'50% all'interno della cella (cioè accettando solo previsioni il cui puntamento non si avvicina ai bordi sotto il 25% dell'ampiezza ideale della cella, mentre con una tolleranza del 60% (0.20 per lato) lo scarto sale rispettivamente a 284 e 110 colpi di seguito. La curva vincente totalizza 640 unità contro 2055 puntate.
Quando poi una permanenza dovesse dar adito con sufficiente continuità e giocando a massa costante ad una decisa pendenza, anche negativa, come tale discosta unilateralmente dalla media stabilita dallo zero - specialmente se relativa al variare della tolleranza del tiro - ciò potrebbe comportare indicazione tale da dover assestare determinati parametri o applicare algoritmi diversi a quel tavolo, la qual cosa, in caso di successo, non farebbe che ribadire la validità plusvalente della formula che ne è alla base.
Difetti 'sottili' di ogni cilindro nascono da fattori accumulantesi nel lavoro incessante di anni di rotazioni, di piccoli attriti (ma non sempre tanto piccoli), di fabbricazione e dello stesso ambiente. Se i nostri test ci permetteranno di analizzare tali caratteristiche nel tempo, riconducendole a difformità ripetitive tra i tavoli, presto i gestori saranno costretti alla rotazione delle macchine, oltre che dei croupier. Tutti gli sforzi per escludere ogni componente di possibile tendenza nei giri della pallina e nei conseguenti atterraggi, non fanno che sospingerla infatti verso quella legge immutabile di equilibrio di cui stiamo intravvedendo l'effetto. Non a caso la boule viene lanciata prima in un senso poi nell'altro ad evitare ogni possibile cadenza, meccanica e gestuale, che a sua volta introdurrebbero una previsione; ma non ci fa pensare ai due versi del nastro-binario DNA?
I difetti latenti diverranno allora la loro unica difesa, anziché il contrario, poiché se la teoria armonica è perfetta in sé stessa, nel senso che si concretizza in ogni condizione, la sua espressione materiale dovrà pur sempre fare i conti, almeno in parte, con la limitatezza, intesa come una priorità, del mezzo.
Ci si chiederà cosa mi renda tanto sicuro; ho preparato anche per te che mi leggi, uno strumento di prova. Questo articolo si è configurato nel corso di tale programmazione, frammista a sperimentazione; come tale potrà assommare un'aria un po' sconnessa, ma non mi è lasciato tanto tempo per redigerlo meglio o riorganizzarne il contenuto. Perciò aggiungo senz'altro gli ultimi risultati, di una tecnica di “gioco” che, pur rischiando non più di un'unità per volta, sfruttando dalla base una sorta di “coazione a ripetere” originata dall'ultima formazione vincente, dispensa un'aggressività che ha superato, a balzi di anni, il milionetrecentosettantamila boules (e cioè mille volte 372: 1.369.000) con un vantaggio medio approx. del 54,8% (naturalmente tassa del banco assolta, che non è affatto di scarso rilievo, visto che di solito garantisce la perdita in ragione del 2.7%). Praticamente parlando, se copriamo con un gettone ciascuno dei 37 numeri contemporaneamente, uno dovrebbe vincere 36, mentre gli altri perdono 36 in totale. Questo è l'equilibrio; ma il banco deve guadagnare, e lo fa pagando il numero vincente 35 volte anziché 36: riconosce cioè al vincitore i 35/36 di quanto dovuto. Ciò comporta per il giocatore l'ammanco di 1/36 e non di 1/37 come si usa dire, dunque la tassa in cifre decimali si traduce in 0,027777777777777777777777777777778, che è diverso da 0,0270270270...
Immagino che ben pochi si disporrebbero ad andar a seminare su un tavolo verde per intere annate, per poi rifarsi in quelle seguenti, ma ciò non mi smonta affatto, trattandosi, come vedremo, di inseguire una combinazione da lotteria più che da Roulette - riprendendo quanto avevo già suggerito in un articolo indipendente - ma soprattutto trattandosi di un enunciato che è il solo a dirvi come farlo con successo. Del resto non è unicamente a tal proposito che ho rivolto la mia maturazione a codesta ricerca per decenni. Qui assistiamo a risultati i quali, proprio in virtù del loro volo ad alta quota - da cui deriva l'ampiezza orizzontale, oltre a quella verticale - sfidano tutte le concezioni fondamentali in materia. Se qualcuno ritiene di poterli interpretare in modo migliore, si chieda prima se il suo iter deduttivo di per sé lo avrebbe condotto alla stessa scoperta. Se un giorno le vere Case da Gioco decidessero di attivare l'accesso in tempo reale ai loro tavoli veri tramite la network, vincere applicando questo teorema, comodamente seduti accanto al fuoco del proprio camino, potrebbe diventare una passeggiata; benché dubiti seriamente che lo farebbero, una volta in circolazione il software «HARMONY». Sfortunatamente ciò non vale per i cosiddetti giochi on-line.
Per motivi diversi, questa formula non si adatta neppure al gioco del Lotto, se non andando incontro a difficoltà ed intrinseche contraddizioni - presenti in molti dei presunti sistemi oggi proposti - se non altro poiché ognuno dei 5 estratti viaggia su un sistema di coordinate differenziato e difficilmente riconducibile ad un equilibrio d'insieme; senza contare il crescente svantaggio imposto al vincitore, che lo rende, come ho accennao, matematicamente improponibile. Però i botteghini prolificano sotto casa e allora…
Non avrei potuto invece rinunciare al tentativo di applicare tutta la teoria anche alle chances semplici del tappeto verde, pur non escludendo qualche sorpresa in quanto si trattava di predisporre un possibile incremento della “precisione di tiro” di circa 3 volte e ½ (ma anche 7 o più) rispetto alla gamma dei numeri di cilindro. Ne suggerisco però una prima lettura una volta conclusa questa sezione.
Per contro, tornando ai lunghi rilanci nella permanenza, proprio nell'ampia escursione che il Principio Armonico reclama per lasciar emergere tali premesse con indubbio fulgore, sta la dimostrazione che tentare di imbrigliare le previsioni in un troppo ristretto ambito di rotazioni, pur con espedienti avanzati e momentaneamente promettenti è una pura autoillusione, che in genere si regge unicamente sulla scalata affidata a qualche montante; ma non si affronta l'oceano con qualche tavola legata; sarà proprio il tempo che le manderà in pezzi, rivelandone tutti i limiti concettuali. Si potrebbe obiettare che in fondo anche nel grafico esposto si attua una sorta di montante: ma si tratta in realtà sempre e soltanto di una singola unità posta in gioco e lasciata vincere due volte consecutive o nessuna, appunto per evidenziare la plusvalenza di un certo tipo di premessa. Di fatto il metodo si conferma vincente anche senza questa moltiplicazione. Eccone dunque l'ultima documentazione ad un triplice livello, eseguita con i primi parametri tra quelli che si possono sperimentare, scelti tra i più equilibrati.
Dopo i primi lavori, testati su due gruppi 2001-2005 (Tavolo #1) e 2001-2004 (Tavolo #2) ho potuto aggiungere al primo gli anni dal 1998 al 2000, cumulandone otto in un unico file.
I diagrammi seguenti risultano dal giocare con identica metodologia gli otto, poi i quattro di Amburgo, poi i 134.000 colpi di Weisbaden (Tavolo #3) e nell'ultimo anche Campione del 1968, anche se un archivio di 38mila permanenze è troppo esiguo per una strategia che comporta settimane di attesa.
A differenza dai primi due archivi allestiti: 2001-05_T1 e 2001-04_T2 i quali partono dalla stessa giornata, autorizzando approssimate considerazioni su potenziali parallelismi a sviluppo temporale, in questo grafico ogni apparente somiglianza è da ignorare in quanto le curve partono da una data propria, pur traendo inizio dal punto zero dell'asse -x-; si attengono invece ad una scala orizzontale comune. Per convenienza di impaginazione le immagini mantengono la stessa dimensione standard generata dal programma, potendosi variare all'interno i moduli di scala, orizzontale e verticale indipendentemente.
Il primo diagramma illustra la risultanza di un'applicazione "normale", ossia giocata con una singola unità per volta, puntata sul primo dei previsti, per i primi quattro colpi consecutivi alla formazione; la precisione geometrica della previsione deve superare il 6,7% su ogni parete della cella. Se non vado errato (per programmare, sto accavallando troppi test di natura diversa), il centraggio della cella investe l'estratto quanto più è immediato; in altre parole si rivela primario al 1-2º colpo, mentre indebolisce le vincite sui successivi.
Come è naturale, non mancano pure le fasi che possiamo chiamare dis-armoniche: l'equilibrio non è una curva piatta; ma quale delle due tendenze finirà con il prevalere, affermandosi?
Il secondo diagramma illustra l'andamento di una giocata che lascia interamente a ripetere la puntata vincente. Se il numero esce nuovamente, vince e ritira tutto; se no perde e la scommessa termina.
Nell'immagine al naturale, raggiungibile cliccando quella esposta qua, si intravvedono le piccole protuberanze verso l'alto corrispondenti alle molteplici vincite di prima mano (35 pezzi), poi rilasciate per la mancata ripetizione. | | |
Si noti bene che per questo diagramma la scala verticale ha dovuto essere quasi triplicata. Si potrà anche non vincere sempre (il Tavolo 2 di Hamburg ad esempio ha richiesto anni di pazienza), ma se nel corso di ben otto anni sul Tavolo accanto si è totalizzata con continuità una vincita di 4551 unità giocandone 3225, con un utile netto del 141%, un motivo ci sarà… e certo
non uno qualunque!
Vale la pena allora di soffermarsi per un attimo - ma con la massima attenzione - sul concetto di “ripetizione”, che potremmo anche scomporre in “ri-petizione”.
Il «Dizionario della lingua italiana di G.Devoto e G.C.Oli» (©1990, Le Monnier S.p.A., Fi) riporta del lemma un triplice aspetto, in qualche modo significativo:
-
Esecuzione successiva a un'altra o ad altre precedenti, talora motivata dalla ricerca di un risultato prima non conseguito oppure non ritenuto sufficiente, regolare o soddisfacente: r. di una prova, di una gara; r. di una domanda, di un comando.
Il rinnovato verificarsi di un fatto o di un fenomeno.
…
-
In linguistica, procedimento per intensificare o prolungare nel tempo una qualità o un'azione: per es. se ne andava bel bello; procedeva piano piano; cammina, cammina finì per arrivare; nell'ambito morfologico, più propr. raddoppiamento.
…
-
Nel linguaggio giuridico, richiesta, in giudizio, di ciò a cui si ritiene di aver diritto ….
Ho aggregato persino il concetto di diritto, riconducibile nel caso in esame ad un principio di necessità a carattere armonico.
Se da un lato l'alternanza non ha bisogno di commenti,
la ripetitività, nella sua insistenza, sta alla base di equilibrio e squilibrio ad un tempo: ordine e caos; nella sua locuzione totale o parziale, la si potrebbe inquadrare come il motore dello stesso avvicendarsi di eventi. Della parziale, la legge del Terzo è un esempio ormai classico. Per meglio comprendere la totale, basta soffermarsi sul caso della moneta lanciata in aria più volte: senza ripetitività non potremmo avere che Testa seguita da Croce seguita da Testa seguita da Croce e così sempre, all'infinito, dando adito ad un equilibrio statico perenne. Nessuna variazione, mai; un paradosso lineare privo di libertà e di orizzonte, nel nostro spazio-tempo.
È proprio la ripetitività, per assurdo, a garantire il variare dei risultati e lo fa diversificandoli di continuo, talché tra Rosso e Nero non saremmo mai in grado di capire se vi sia una logica portante.
D'altronde non si può neppure immaginare sempre ripetizione, ossia solo Testa o solo Croce; sarebbe la fine! ecco che perciò il ripetere acquista valore, o dimostra valenza propria, nella sua diluizione tra un certo numero di argomenti.
La ripetizione dunque è una “chiamata” da tenere in grande considerazione, quale nodo o punto d'incontro o di risoluzione capace di collegare serie di fatti ad altre, in un certo senso come gli scambi tra i binari di una rete ferroviaria.
Essa implica un fattore di autoaffermazione, o meglio ancora di conferma che accompagna (o introduce) specifiche condizioni di sviluppo; tra gli Aspetti astrologici equivale alla Congiunzione.
Sono certo che questi concetti troveranno più ampio sviluppo, dopo questa breve introduzione, non disgiunta da un tal genere di risultati.
Il terzo schema illustra la potenza di un attacco in cui la [prima] puntata di formazione vincente avvia l'inseguimento del numero, puntando sul fatto che non solo esca nuovamente, ma che subito ripeta se stesso. Se ciò avviene, vince 36*35 e dunque ritira 1260 unità, se no perde la posta; in entrambi i casi la scommessa continua puntando un'unità, fino a che si presenti una nuova formazione, che va a rimpiazzarla (continuando poi solo se è vincente). Anche per questo diagramma la scala verticale ha dovuto essere quasi triplicata rispetto al precedente e, ciononostante, l'area utilizzata nella finestra (in pratica quella della vincita) è doppia rispetto all'altra.
È il metodo dichiaratamente più aggressivo e negli effetti abbastanza devastante: il rendimento medio assoluto di circa il 57,5% a sua volta supera il 100% con parametri preferenziali ottimizzati su certo Tavolo, ma con l'effetto di ridurre sia il numero delle unità giocate che vinte: un aspetto positivo, autorizzandoci ad alzare il valore dell'unità di gioco in funzione del minore rischio, ma meno efficace, mi sia concesso, dal punto di vista illustrativo. La voce: "total bets", rapportata poi alla vincita per calcolare il rendimento, sta qua ad indicare il numero di unità perdute ossia il capitale effettivamente investito; se a queste si sommano quelle delle puntate vincenti il rendimento può diminuire di un paio di punti.
Resta il fatto che ognuno può sperimentarli tutti in proprio. Clicca per una vista del software a doppio schermo, così come progettato (286k) o per la sua descrizione d'uso.
Per continuare la ricerca, le sfide principali si annidano nella cernita delle combinazioni e, prima ancora, dei numeri da giocare: possibilmente uno (da non confondersi con il nº di colpi per i quali va giocato). A quanto pare, ciò è confortato dalla selezione che man mano prende forma sempre più nitida; l'occasionale osservazione riguardo al tenere conto del quarto potenziale della serie si sta sfocando proprio in virtù della sua posizione. Non solo la sua presenza ha dato segni di precludere l'estrazione di altri della figura, ma il tentativo di portare al centro della sua cella il terminale dell'asse a cui congiungere le linee di base, introduce una distorsione della figura nella partitura del cilindro con conseguente mancato successo se si puntano i nuovi numeri così ottenuti. Ne deduco che il 4º è solo un punto in cui l'asse già virtualmente definito incontra le semirette provenienti dai due punti estremi che stanno alla base, che nel nostro caso - di intersezione contenuta nel cerchio - genera la risultanza armonica sul cerchio stesso, consentendo di prevedere un impianto armonico finito e rispondente. Ciò non esclude che il secondo estremo dell'asse possa a sua volta essere richiamato “per simpatia” (non è affatto raro incontrarlo nei pressi anche di una vincita), ma il suo partecipare fisico, cioè accogliendo una boule, ingenera disarmonia nell'insieme, comportando il suo centro uno slittamento in certi casi stridente, che può compromettere tutto il costrutto. È forse solo un'interpretazione simbolica, personale, ma non ha valore primario; basta non tenerne conto (del 4º numero). Nondimeno questa valutazione non è del tutto inutile, poiché ad un primo controllo dell'eventuale enfasi di quei casi in cui asse reale e asse portato al centro cella del 4º generano le medesime previsioni, sulla permanenza Hamburg_2001_Tav.1, su una selezione di ca. 1300/1800 boules movimentate, con un margine di precisione nel focalizzare la cella del 25% per lato, ho appurato un passaggio di rendimento dal 12,8% al 13,7%.
Ho quindi implementato nella procedura questo tipo di parametro di gioco e posso anticipare che, per quanto possa sorprendere, l'esclusione dei casi di completa corrispondenza, puntando solo su quelli difformi. ha ridotto [naturalmente] in modo considerevole i colpi giocati, ma aumenta il rendimento (Amburgo_2001-2005_Tav.1). Se è così e non ho commesso errori, bisogna pur dire che la Natura tende a produrre (e privilegiare) eventi significativi. Ciò vale naturalmente per tutto il materiale esposto; in ogni caso, il programma applicativo che ho costruito nel corso della ricerca e che ne costituisce la spina dorsale consente di verificare passo passo la veridicità di ogni ipotesi.
Il novero di formazioni in attesa di combinazione è anche importante, nonché l'ordine di accettazione; inoltre è da chiarire quanto il sopraggiungere di un nuovo agglomerato può interferire con i tempi e le modalità dei precedenti, e anche quanti ne vanno mantenuti in attesa di eventuale definizione e fino a quanti colpi a seguire.
A tutt'oggi annullo qualunque formazione della quale sia uscito uno dei quattro attesi. Nella mia regola generale, meno fiches si puntano, meglio è; la puntata più vantaggiosa è sempre il pieno e non si può mai giocare contro se stessi senza aumentare il vantaggio del banco.
Ciascuno di tali parametri interagisce ovviamente con tutti gli altri, dando luogo a risultanze diverse di caso in caso e ad una gamma piuttosto ampia di osservazioni, per regolamentare le quali occorrono molto tempo, strumenti adeguati e soprattutto il più sereno distacco. Una verifica che non ho ancora effettuato riguarda la possibilità di ulteriore vincita da parte di configurazioni risultate positive, al presentarsi di nuovi cardini d'asse, almeno fino a quando una nuova figura si presenti a prenderne il posto; potrebbe dare risultati.
Altri tipi di controllo più avanzati sono suggeriti presso il sito di AstroTime a chi volesse condurre una ricerca integrata alle Armoniche degli Aspetti astrologici.
Questo è quanto ha potuto rivelarmi un postulato geometrico - che dal lato delle applicazioni pratiche è talmente insignificante da non trovare neppure spazio sul network, stante il suo carattere astratto in quanto lineare - una volta applicato a quella realtà che è la “Ruota del Sempre”.
Abbiamo fatto luce sui nodi di un reticolo i cui filamenti possono espandersi in ogni direzione: un punto da cui muovere, non più di uno spiraglio, ma nel contempo una scoperta senza precedenti che, se convalidata da un numero sufficiente di verifiche, scavalca la legge dei Grandi Numeri; il barlume di una nuova tessera nel mosaico dell'immenso. Qualcosa di onnipresente - se così è - espressione di un' Armonia regolatrice; e ce n'è tanto bisogno.
(il software non contiene dispositivi atti a trasmettere informazioni di sorta né azioni svolte, dal computer verso l'esterno; né funzioni estranee a quelle documentate alla sezione Help, pubblicamente aggiornata)
- se approvi incondizionatamente le norme elencate alla destra,
e parimenti accetti la clausola finale alla pag. help/HAR_help.htm ecco allora il più facile dei test “di compatibilità” nonché conferma: ( serve infatti a verificare una presenza umana … )
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